Il Piano Transizione 5.0 offre agevolazioni alle imprese residenti nel territorio italiano e alle stabili organizzazioni nel territorio italiano di soggetti non residenti. Ecco una sintesi delle principali agevolazioni:
Credito d’Imposta per Investimenti in Transizione 5.0:
Le imprese che effettuano nuovi investimenti in strutture produttive nel territorio italiano, nell’ambito di progetti di innovazione che comportano una riduzione dei consumi energetici, possono beneficiare di un credito d’imposta proporzionale alla spesa sostenuta per gli investimenti.
Settori Elegibili:
Sono agevolabili gli investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all’esercizio d’impresa, che contribuiscano complessivamente a una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva.
Investimenti Agevolabili:
Gli investimenti riguardano sia beni materiali che immateriali, compresi software, sistemi, piattaforme o applicazioni per l’intelligenza degli impianti, garantendo il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici.
Ulteriori Agevolazioni:
Agevolazioni aggiuntive sono previste per investimenti in autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, spese per la formazione del personale nelle tecnologie della transizione digitale ed energetica, e altre connesse alla riduzione dei consumi energetici.
Percentuale del Credito d’Imposta:
Il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 35% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro, del 15% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni e fino a 10 milioni, e del 5% per la quota oltre i 10 milioni (fino al limite massimo di 50 milioni di euro per anno per impresa).
Aumenti Percentuali:
Sono previsti aumenti della percentuale del credito d’imposta in caso di riduzione dei consumi energetici superiori al 6% o al 10%, ottenuti attraverso gli investimenti previsti.
Modalità di Utilizzo e Controllo:
Il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione e sottoposto a controlli annuali per verificare la riduzione effettiva dei consumi energetici. La documentazione idonea a dimostrare l’effettivo sostenimento e la corretta determinazione dei costi deve essere conservata.
Scadenza:
Il credito d’imposta deve essere utilizzato entro il 31 dicembre 2025 e può essere riportato in avanti in cinque quote annuali di pari importo.
Limitazioni e Esclusioni:
Alcune attività, come quelle direttamente connesse ai combustibili fossili o legate al sistema di scambio di quote di emissione dell’UE, sono escluse dalle agevolazioni.
Certificazioni e Verifiche:
Le imprese devono presentare certificazioni di un valutatore indipendente sia prima che dopo gli investimenti. Sono previsti controlli e verifiche per garantire il rispetto dei requisiti tecnici e normativi.
Alcuni esempi di investimenti agevolabili nel contesto del Piano Transizione 5.0:
Impianti di Produzione di Energia da Fonti Rinnovabili:
Investimenti in impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici o altre fonti rinnovabili per l’autoproduzione di energia destinata all’autoconsumo.
Sistemi di Monitoraggio Energetico:
Acquisto e implementazione di sistemi avanzati per il monitoraggio e la gestione dei consumi energetici all’interno delle strutture produttive.
Tecnologie per l’Efficienza Energetica:
Adozione di tecnologie innovative finalizzate all’ottimizzazione dei consumi energetici, come sistemi di automazione, sensori intelligenti e controlli avanzati.
Applicazioni Software per la Transizione Digitale:
Investimenti in software e piattaforme digitali che favoriscono la transizione digitale delle imprese, inclusi sistemi per l’intelligenza artificiale, analisi dei dati, e soluzioni IoT (Internet delle cose).
Sistemi di Accumulo di Energia:
Acquisto e installazione di sistemi di accumulo di energia, come batterie, per ottimizzare l’utilizzo dell’energia prodotta internamente.
Progetti di Ricerca e Sviluppo:
Investimenti in progetti di ricerca e sviluppo che mirano a innovazioni tecnologiche per la riduzione dei consumi energetici e l’ottimizzazione dei processi produttivi.
Formazione del Personale:
Spese per la formazione del personale aziendale nelle tecnologie della transizione digitale ed energetica, al fine di migliorare le competenze e la consapevolezza.
Efficienza Energetica negli Edifici:
Interventi di efficientamento energetico negli edifici aziendali, compresi isolamenti termici, installazione di sistemi di climatizzazione efficienti, e adozione di illuminazione a basso consumo energetico.
Veicoli a Bassa Emissione:
Acquisto di veicoli aziendali a bassa emissione o alimentati da energie rinnovabili, contribuendo così alla riduzione dell’impatto ambientale legato alla mobilità aziendale.
Sistemi di Riciclo e Gestione Sostenibile dei Rifiuti:
Investimenti in sistemi e tecnologie per la gestione sostenibile dei rifiuti prodotti dall’attività aziendale, promuovendo il riciclo e la riduzione dell’impatto ambientale.
Ricorda che la chiave per beneficiare delle agevolazioni è che gli investimenti siano finalizzati a migliorare l’efficienza energetica e promuovere la sostenibilità ambientale nell’ambito dell’attività produttiva.
Tabella agevolazioni Credito d’imposta Transizione 5.0
Spesa sostenuta | Credito d’imposta base | Riduzione consumi energetici | Credito d’imposta maggiorato |
---|---|---|---|
Fino a 2,5 milioni di euro | 35% | 6% | 40% |
10% | 45% | ||
Da 2,5 a 10 milioni di euro | 15% | 6% | 20% |
10% | 25% | ||
Oltre 10 milioni di euro (fino a 50 milioni di euro) | 5% | 6% | 10% |
10% | 15% |
Esempio:
Un’impresa investe 2 milioni di euro in beni strumentali per l’efficienza energetica. L’impresa consegue una riduzione dei consumi energetici del 10%.
Credito d’imposta base: 2.000.000 € 35% = 700.000 €
Credito d’imposta maggiorato: 700.000 € 10% = 70.000 €
Credito d’imposta totale: 700.000 € + 70.000 € = 770.000 €
La riduzione dei consumi energetici deve essere conseguita rispetto a un anno di riferimento precedente l’investimento.
Per ottenere il credito d’imposta, l’impresa deve presentare una domanda telematica al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
fonte Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
art. 38